Fondazione Sebastiano Crimi

per lo studio, la ricerca e la storia della farmacia in Sicilia ETS

Un bambino nato oggi vede il mondo con 50.000 specie in meno

di un bambino nato 40 anni fa!

La storia:  Nel 1992 , a Rio de Janero 168 nazioni hanno firmato nel corso del Earth Summit la convenzione delle Nazioni Unite per la diversità biologica (Convention on Biological Diversity). La Biodiversità veniva definita come <<varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono>> e la <<conservazione>>della stessa <<un interesse comune e prioritario dell’umanità>>. Nel 2001 è stato stilato il Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’alimentazione e l’Agricoltura (ITPGRFA) da cui è derivato il Piano Nazionale della Biodiversità Agraria del 2008 e in effetti l’Italia è il Paese con più alta biodiversità in Europa.

Nel 2004 in Germania viene creato il Global Crop Diversity Trust, un fondo mondiale per la diversità delle colture che possiede la banca dei semi di Svalbard a 11 Km dal polo Nord nei cui scaffali sono conservati vitali semi appartenenti a 5103 specie di 232 paesi e per  inciso anche di paesi ormai inesistenti come la Jugoslavia.

Nel 2009, il Centro per la Resilienza di Stoccolma, ha individuato nella perdita progressiva di Biodeversità uno dei nove limiti planetari insuperabili senza cambiamenti ambientali irreversibili. Anche con stime prudenziali, è accertato che la mancanza di biodiversità comporta l’estinzione della specie umana.

Siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa per il pianeta.

La Sicilia data la sua  conformazione e posizione geografica è un punto d’intersezione di  colture e culture, un territorio in cui biodiversità vegetali e specie endemiche in estinzione costituiscono un patrimonio da salvaguardare. La Carta di Siracusa stilata nel 2009 dal G8 Ambiente rappresenta non solo una dichiarazione politica di intenti e buoni propositi ma ha dato l’imput a diversi progetti di ricerca grazie ad i quali si è potuto mappare il territorio e quantificare in termini di biodiversità ancora reperibile un totale di 2500 accessioni di cui il 50% nel comprensorio Nebrodi-Peloritani-Etna.

La Fondazione Crimi collaborando con l’Ente Parco dei Nebrodi, le Università e gli Istituti di Ricerca, si occuperà della raccolta, selezione e conservazione dei semi delle piante autoctone a rischio d’estinzione per conferirle allo SVALBARD GLOBAL SEED VAUL.