Fondazione Sebastiano Crimi

per lo studio, la ricerca e la storia della farmacia in Sicilia ETS

Un pericolo per la salute dell’uomo viene dall’uso di fumare sigarette.

La dipendenza da fumo nasce come disagio intrapsichico adolescenziale.

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Nel tabacco che esse contengono si trovano sostanze altamente pericolose come la nicotina, il catrame e il monossido di carbonio.

La nicotina proviene da tre differenti tipi di nicotiana, di cui la più diffusa è la Nicotiana tabacum che fornisce il cosiddetto tabacco da fumo.

La nicotina è un alcaloide che viene prodotto dalla pianta come veleno per difendersi dagli insetti.

Nell’organismo può portare anche alla dipendenza fisica e psicologica: agisce nell’area della gratificazione in modo diretto perché è una di quelle sostanze che può aumentare il livello di dopamina, quindi il craving (desiderio ardente) è molto forte rispetto alle altre sostanze di abuso.

Il tabacco deriva prevalentemente dalle foglie e un piccolo quantitativo è presente nelle radici.

Anche per l’uomo può diventare un veleno a 50 mg/kg e causare il blocco della respirazione.

Il tabacco viene trattato con molte sostanze tramite alcune procedure e, essendo una pianta, potrebbe essere contaminato e provocare tumori all’individuo che ne fa uso.

Inoltre, con la combustione si sprigionano altre sostanze dal tabacco, come il monossido di carbonio che, combinato alla nicotina, può produrre molti effetti dannosi.

Il monossido di carbonio rende il sangue meno ossigenato, quindi i tessuti che già ricevono poco sangue a causa dell’ostruzione, posseggono pure una piccola quantità di ossigeno e vanno incontro ad ischemia che è causa d’infarto, ictus, trombosi, invecchiamento precoce, caduta dei denti, ingiallimento delle dita e di altre parti del viso.

Il residuo della combustione potrebbe contenere ammoniaca, benzene e naftalene – spesso presenti sul tabacco per renderlo più compatto – e sostanze ossidanti come la formaldeide, composti che, inalati quotidianamente, alla lunga possono provocare effetti dannosi in quanto si accumulano nell’organismo.

La nicotina presenta un’azione bifasica: può agire infatti sia stimolando che deprimendo i diversi chemorecettori con i quali interagisce.

A basse dosi la nicotina causa stimolazione e ad alte dosi causa blocco gangliare.

Dal punto di vista cinetico la nicotina ha un assorbimento molto rapido (8-10 secondi) superando la barriera ematoencefalica e giungendo al cervello, nell’area della gratificazione, dove si lega ai recettori nicotinici e causa la liberazione di dopamina e adrenalina, responsabili di una lieve euforia fisica e mentale, che è l’effetto ricercato dal tabagista.

Il corpo diventa tollerante e si tende ad aumentare la dose in modo da acquisire l’effetto di gratificazione.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha incluso la nicotina nel gruppo delle droghe pesanti e la dipendenza da tabacco nell’elenco dei disturbi legati all’uso scorretto di sostanze farmacologiche (drug related disorders).

Tuttavia possono esserci delle differenze individuali nel numero di sigarette fumate; a seconda del tipo di varianti alleliche del CYP2A6 (enzima che metabolizza la nicotina in un metabolita che è la cotinina) possedute, la popolazione si divide in:

  • Bassi metabolizzatori: fumano di meno, più nicotina in circolo;
  • Alti metabolizzatori: fumano di più, meno nicotina in circolo.

Coloro che hanno l’enzima più espresso metabolizzano la nicotina più rapidamente, mentre coloro che lo hanno meno espresso metabolizzano la nicotina più lentamente, quindi la dipendenza può derivare anche dal corredo enzimatico che geneticamente ognuno di noi ha.

La sigaretta “light” contiene meno nicotina ma gli effetti sono pressoché identici e sempre presenti e il fumatore tende a fumare di più; i metabolizzatori alti tendono ad aumentare le dosi in maniera spropositata.

La nicotina, proprio perché il recettore nicotinico è presente sia nella placca neuromuscolare che nel SNC (sistema nervoso centrale), ha molte azioni:

  • Azione ganglioplegica: tossica ad alte concentrazioni;
  • Azione stimolante sul SNC (area della gratificazione, area corticale): aumento di dopamina;
  • Stimola l’ipersecrezione gastrica e salivare; 
  • Stimola i chemorecettori aortici e carotidei: regolano il respiro;
  • Modifica la respirazione: respiro affannoso (tachipnea) e rapido;
  • Aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca; 
  • Rafforza le capacità cognitive: stimolazione e aumento della vigilanza da parte del fumatore.

La nicotina, responsabile della nicotino-dipendenza, può essere definita una sostanza psicoattiva, la cui azione consiste principalmente in un’attivazione di due centri cerebrali:

1)il sistema mesolimbico dopaminergico, che è considerato come il centro cerebrale del piacere e della gratificazione; la sua stimolazione è responsabile della farmaco-dipendenza in quanto il soggetto cerca di ritrovare l’effetto euforizzante del prodotto (craving);

2)il “locus ceruleus”, che è un’area del cervello responsabile dello stato di veglia e vigilanza; la sua stimolazione da parte della nicotina migliora le funzioni cognitive, la capacità di concentrazione, le performances intellettuali e riduce nel contempo le reazioni da stress, procurando così un’impressione di sicurezza e rilassamento nelle situazioni critiche.

 

Con la nicotina sono stati fatti gli stessi esperimenti di tutte le altre sostanze di abuso: nella gabbia di preferenza l’animale si comporta nello stesso modo in cui si comportava con le altre sostanze ed è la stessa reazione che ha l’essere umano, ovvero la tendenza ad autosomministrarsi e aumentare sempre più la dose, e a cadere in crisi di astinenza se la sostanza gli viene sottratta.

La nicotina fa sentire l’individuo più sicuro, più tranquillo, più attivo, più concentrato semplicemente perché attenua gli effetti di malessere, insicurezza, nervosismo, apatia e scarsa concentrazione.

I fumatori vivono sempre sotto gli effetti dell’astinenza da nicotina, che devono periodicamente medicare.

Il rapporto tra il fumo e l’insorgere di alcune patologie come tumori, malattie cardiache, malattie cardiovascolari e malattie dell’apparato respiratorio, è provato dalla scienza medica.

Le statistiche al riguardo sono impressionanti: basti pensare che nella sola Europa ogni minuto muore una persona per problemi legati all’uso del tabacco.

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L’annerimento del polmone e i danni al tessuto polmonare sono causati dal catrame e dai vari componenti già citati.

Queste sostanze generano nell’organismo i radicali liberi che attaccano la membrana polmonare e ne causano l’erosione.

A livello cardiovascolare, la nicotina si deposita nelle pareti dei grossi vasi sanguigni danneggiando le pareti basali e innescando ictus o trombosi.

Quando i vasi si rompono si manifesta l’aneurisma.

La nicotina stimola direttamente il cuore, quindi può causare tachicardia e infarti, infatti il fumatore appartiene alla categoria più esposta a questo genere di problemi.

 

 

Le sigarette sono dannose anche a livello bronchiale perché vanno a paralizzare il sistema di difesa di rimozione delle sostanze estranee, costituito dalle cosiddette ciglia, che presentano muco alla base, e appena passano delle sostanze estranee scivolano all’esterno.

 

Le componenti del fumo danneggiano l’elasticità del tessuto polmonare che permette l’atto respiratorio, rendendolo più rigido e perforabile.

Altro fattore serio da tenere in considerazione sono i tumori da nicotina, i quali possono essere generati da una mutazione genetica che potrebbe essere indotta sia da nicotina sia da altri componenti del fumo.

Nel nostro organismo c’è un gene molto importante, detto gene P53, il cui compito è quello di regolare l’apoptosi.

Il fumo della sigaretta muta il gene P53, il quale a questo punto non può più codificare per le proteine che favoriscono l’apoptosi e, quindi, se è presente un focolaio di tumore, questo è libero di progredire; tutto ciò può generare il tumore.

Spesso il focolaio di tumore può generare le metastasi, cioè la migrazione delle cellule tumorali attraverso il torrente circolatorio.

 

Il fumo può arrecare gravissimi danni durante la gravidanza, infatti la nicotina può attraversare la barriera placentare insieme ad altri componenti.

Inoltre, il sangue con monossido di carbonio viene trasferito al feto esponendolo a gravi rischi, fino alla morte, poiché potrebbe essere ipossigenato (poco ossigeno); può capitare che nascano anche bambini con un minimo sviluppo del sistema nervoso centrale e vivere una vita condizionata da questo danno originale.

Dunque, la donna in gravidanza non dovrebbe fumare né respirare fumo passivo.

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Esistono due tipi di fumo: DIRETTO e PASSIVO.

Il fumo passivo è detto anche indiretto o laterale, caratterizzato da un’inalazione meno profonda ma sono pur sempre presenti sostanze che vengono respirate.

Alcuni studi sostengono che il fumo passivo sia più pericoloso del fumo attivo poiché nel fumo attivo, con l’atto dell’aspirazione della sigaretta, una parte brucia, mentre nel fumo passivo il fumo che esce è particolarmente concentrato.

Le mogli dei fumatori vivono, in media, 3-4 anni in meno; il fumo ingerito dai bambini con genitori fumatori è pari a 40 sigarette l’anno; nell’Unione Europea muoiono ogni anno per il fumo passivo 140.000 persone, in Italia 11.000.

È per questo motivo che il 10 gennaio 2005 è entrata in vigore la legge che vieta il fumo nei locali pubblici come ospedali, scuole e autobus, mentre nei treni esistono scompartimenti appositi per fumatori.

La legge n.189/2012 impone il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni con sanzioni da 250 a 1000 euro e da 500 a 2000 nel caso di recidiva.

Dall’1 gennaio 2013 i distributori automatici sono stati dotati di un sistema automatico di lettura del documento d’identità.

 

I quattro punti salienti della dipendenza da nicotina sono:

  1. Desiderio persistente o fallimento dei tentativi di smettere di fumare;
  2. Aumento della quota del proprio reddito destinata a procurarsi la sostanza;
  3. Continuazione nell’uso nonostante la consapevolezza di un problema di salute;
  4. Disagio, anche dopo una breve astinenza, che porta al desiderio continuo di fumare.

Gli effetti dovuti alla crisi di astinenza sono: desiderio ossessivo verso la sostanza (craving), irritabilità, ansia, aggressività, attacchi di panico, anedonia (condizione di infelicità in assenza della sostanza, si verifica nei soggetti dipendenti in maniera molto pesante), incapacità a concentrarsi e in alcuni casi si può arrivare anche all’allucinazione.

 

LA CRISI DI ASTINENZA DEL TABAGISTA

Oggi si è diffusa l’abitudine di acquistare sigarette su internet, nonostante in Italia sia illegale e nonostante i diversi parametri di produzione(ad esempio, il livello di catrame è maggiore).

Nel trattamento, l’unico farmaco che fa effetto è il Champix perché la vareniclina ha un meccanismo simile a quello della nicotina, per cui il fumatore, assumendo il farmaco, riceve lo stesso effetto della sigaretta.

I cerotti (Nicorette, Niquitin), invece, non funzionano quasi mai in quanto al fumatore manca la gestualità.

Infine, per quanto riguarda la sigaretta elettronica si hanno vantaggi (meno tossica del fumo di tabacco, aspetto e gestualità, varietà di aromi, possibilità di ridurre la nicotina, riduzione inquinamento ambientale, risparmio economico) e svantaggi perché mancano studi a lungo termine, non elimina la dipendenza da nicotina e non vi sono ancora prove sufficienti su sicurezza ed efficacia.

 

RIFERIMENTI

1.Presentazione sulla nicotina, prof.Fabio Venturella – Materiale didattico Fabio Venturella (facebook)

2.G.Francesconi, Gabriele Contè – Educazione civica, Le Mounier, pag.161

3.A.Vari – Io cittadino, io cittadina, Mondadori, pag.44-45

4.The e-cig-science.org – Vantaggi e Svantaggi sigaretta elettronica

5.Sigaretta elettronica – WordPress.com

6.Il MMG e la dissuefazione – slideplayer.it